Le IllustraStorie sono racconti brevi o poesie che accompagnano le mie illustrazioni. Arricchiscono ciò che l’immagine racconta, e l’illustrazione nutre ciò che le parole dicono. Lavorano tra loro in armonia, quella stessa armonia che inserisco nei miei progetti quando realizzo illustrazioni per i romanzi o per le loro copertine (qui puoi scoprire di più al riguardo).
In occasione della challenge primaverile organizzata dal collettivo artistico dei Creomanti, di cui faccio parte, oggi vi racconto la storia dietro l’illustrazione La Driade di Sinospheria, realizzata apposta per l’evento.
Siete pronti a entrare nel Bosco?
La Driade di Sinospheria
Si dice che tutto, prima o poi, riesca a tornare alla sua vera forma.
Non importa quanto sia stato distrutto, violato, messo a dura prova e spezzato. In un processo lento e continuo, pian piano ricompone i suoi pezzi, non tornando mai come prima ma trasformandosi in ciò che è sempre stato.
È proprio ciò che accadde a Sinospheria.
Alle origini del Mondo, Sinospheria era una vallata di alberi sempreverdi ricchi di vita, brillanti nel loro splendore. Vi era armonia tra le creature che la abitavano, e nessuno prendeva mai più di ciò che la Natura metteva a disposizione. Poi, arrivarono gli umani.
Non è dato sapere da dove vennero, ma lentamente la loro presenza divenne prima singhiozzante, poi invadente e infine soffocante. Il paesaggio iniziò a cambiare, e là dove prima sorgevano gli antichi templi di legno e foglie vi erano ormai insidiate costruzioni fredde e grigie. Là, dove un tempo vi era armonia tra le creature, vigeva ormai una silenziosa tirannia.
I secoli passarono, e la Terra iniziò ad ammalarsi per il modo in cui veniva sfruttata, soffocata e maltrattata. Gli umani erano sempre di più, e gli alberi sempre di meno. Finché il Mondo iniziò a cambiare, un’altra volta.
I venti iniziarono a soffiare sempre più forti, demolendo con forza tutto ciò che trovavano sul loro cammino. Le piogge divennero sempre più scarse, e quando finalmente arrivavano facevano annegare ogni forma di vita, senza pietà. Gli animali iniziarono a morire, i raccolti a imbruttire, e gli umani conobbero davvero la paura.
Non si sa bene come accadde, o da cosa scaturì. Fatto sta che le leggende narrano di un umano che, ormai esausto di vedere il Pianeta morire per tutto ciò che lui e la sua specie gli avevano fatto, una mattina si incamminò verso le colline, trascinando i piedi con le ultime forze che gli restavano. Nessuno lo vide mai più, ma da quel giorno un nuovo albero apparve sulla collina, un albero dalle strane fattezze.
Molti altri episodi simili ne seguirono, in luoghi differenti: alcuni umani andarono verso il mare, e da quel momento curiose sagome fatte d’acqua si increspano sotto le onde. Altri si arrampicarono sulle montagne, e nuove rocce apparirono da un giorno all’altro. E altri ancora seguirono quel primo umano che, alle origini, fu il primo nuovo albero del bosco di Sinospheria.
Posso affermarvi con certezza che tutto questo non è vero. Prima di tutto, perché a Sinospheria c’erano già degli alberi, seppur pochi. Senza di essi, nessun umano avrebbe potuto fondersi con essi e diventarne parte. In secondo luogo, non fu un uomo a dirigersi sulle colline, ma una donna, così come tutte quelle che la seguirono. Perché come raccontano le antiche storie, le driadi, ninfe degli alberi, sono solo femmine.
Ma tutto questo è accaduto ormai tanto tempo fa. Sinospheria è di nuovo un bosco rigoglioso, diverso da ciò che era all’alba dei tempi, eppure non meno abbagliante. Non ho più sentito parlare degli umani, sebbene tutti noi in origine eravamo parte di loro. Quando mi capita di sentire le risate delle mie sorelle riecheggiare nel bosco, mi vengono in mente ricordi lontani e ormai sbiaditi, di quando non eravamo ancora un tutt’uno con la Natura e vivevamo credendo di poter prendere da lei più di quanto ci spettasse. E quando i raggi dell’alba mi sfiorano, ricordo ancora di quella donna che, per prima, si trascinò stanca verso la collina, e abbracciando un albero in lacrime chiedendo perdono divenne parte integrante di esso. La prima Driade di Sinospheria.
Lo so bene, perché quella Driade sono io.
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Laura Maccarrone © 2024. Questo racconto è ispirato alla mia illustrazione omonima. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione del testo, anche parziale.