Le illustrazioni hanno un compito molto importante. Che siano all’interno di un libro, sulla confezione di un prodotto, all’interno di un logo o stampate su una stoffa, tutte loro raccontano una storia.
Le loro sono storie tutte diverse: alcuni parlano di valori, altre sono fiabe, altre ancora informano, e altre creano i contorni di un’identità. Ci sono storie vere, storie inventate, storie che si sono perse nel tempo.
Ma come fa un’illustrazione a raccontare una storia piuttosto che un’altra? In che modo l’artista riesce a creare un ritmo narrativo, condensato in una sola immagine?
Ve lo spiego in questo articolo, dove vi mostro gli elementi della grammatica visiva che, messi insieme, danno vita al racconto. Iniziamo!
I soggetti
In un’illustrazione, i soggetti sono ovviamente i primi elementi della narrazione, che ci danno subito un’informazione su cosa stiamo guardando. I soggetti possono essere degli esseri viventi (persone, animali, creature fantastiche, ecc.), oggetti o anche luoghi (paesaggi o costruzioni). All’interno di un’illustrazione possiamo avere uno o più soggetti, e il modo in cui essi saranno disposti o enfatizzati ci farà capire quali, tra essi, è il vero protagonista del racconto. Ad esempio, se un’illustrazione ci mostra un palazzo antico e maestoso, e in una piccola porzione la silhouette di una figura umana che lo osserva, è evidente che il vero soggetto dell’immagine è l’ambiente e non il personaggio.
La composizione
La composizione è il primo elemento della grammatica visiva che crea le fondamenta della storia. Nella composizione si sceglie la disposizione degli elementi nello spazio, e il modo in cui essi interagiscono tra loro. Una buona composizione è fondamentale, perché a seconda della sua struttura si racconterà la storia in un modo piuttosto che in un altro. La composizione sceglie il punto di vista dell’osservatore, il modo in cui il suo sguardo si muoverà all’interno dell’immagine e su quali elementi si focalizzerà.
Le linee di forza
Si tratta di elementi prevalentemente invisibili, il cui compito è quello di creare delle tensioni all’interno dell’immagine. Le linee di forza possono essere degli elementi della scena, come le nuvole o le rocce, ma possono anche essere delle texture o direttamente la linea dell’orizzonte. Questi elementi ci suggeriscono fondamentalmente due cose: se la scena è dinamica o meno, e qual è il punto focale dell’immagine. Sono delle guide invisibili che l’artista posiziona con attenzione per poter raccontare la storia al ritmo desiderato.
I contrasti
I contrasti sono tutte quelle contrapposizioni visive che, creando tensione all’interno dell’immagine, contribuiscono a porre l’attenzione su certi elementi e a raccontare la storia in un certo modo, oltre che a rendere l’immagine interessante. Ad esempio, una bambina di fronte a un gigante crea un contrasto di dimensione (grande/piccolo), una volpe rossa in un bosco innevato crea un contrasto del colore (caldo/ freddo), e via dicendo. Esistono tantissimi tipi di contrasti, e all’interno di un’illustrazione possono esistere più contrasti contemporaneamente, purché non creino confusione tra loro.
Il colore
Il colore ha una valenza narrativa fortissima, e ogni colore simboleggia determinati stati d’animo, concetti e condizioni. Sebbene a seconda del paese e della cultura determinati colori rappresentino cose totalmente diverse (in Oriente il bianco è il colore del lutto, mentre in Occidente è il nero), per la maggior parte dei casi a determinate tonalità corrispondono determinate emozioni. Il colore è l’elemento espressivo più facile da recepire per l’osservatore, che viene indirettamente influenzato dalla sua tonalità. Il rosso, ad esempio, è legato all’amore e alla passione, ma anche al pericolo e alla rabbia. Il viola è solitamente il colore della magia, del mistero, mentre il verde è il colore della Natura ma anche del veleno e dell’invidia. Come fa l’artista a raccontare una storia senza essere frainteso, dunque? Ovviamente grazie al contesto: gli elementi all’interno dell’immagine, i soggetti, i contrasti e la composizione lavorano tutti insieme, e il colore gli darà quella valenza emotiva in più.
La luce
Infine, ma non meno importante, la luce ha un’enorme potere narrativo all’interno di un’illustrazione. Basta pensare al cinema o al teatro, quando le luci vengono indirizzate sul protagonista per enfatizzare quel momento. Nell’illustrazione funziona allo stesso modo: l’artista dipinge la luce di un determinato colore (anche qui, a seconda del suo significato) e in una determinata posizione o intensità per raccontare la scena in un certo modo. In un’illustrazione ci possono essere una o più sorgenti luminose: abbiamo solitamente la luce principale (che può essere naturale o artificiale) e una o più luci secondarie (solitamente più flebili e di colore diverso rispetto alla luce principale). In contrasto con le ombre, la luce dona il tocco finale all’illustrazione, e completa e arricchisce il racconto.
Conclusione
Raccontare una storia per immagini non è semplice. È un compito che richiede tempo, conoscenze, abilità tecnica e non da meno una buona dose di immaginazione ed empatia.
Perciò è importante affidarsi a un artista professionista se si desidera realizzare un progetto a cui si tiene, e che si desidera abbia la forma immaginata. Al contrario, la scelta sbagliata potrebbe portare a un risultato poco efficace, non professionale o probabilmente simile a molte altre immagini, e dunque di scarso impatto visivo.
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Sono un’illustratrice e graphic designer professionista, con un background artistico molto variegato. Ho uno stile semi-realistico e sono specializzata in arte fantasy. Puoi vedere i miei lavori nel mio portfolio, oppure sul mio profilo Instagram.
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