Eccoci ad un nuovo appuntamento della rubrica dedicata alle basi del disegno e a come migliorare le nostre capacità in merito. Dopo aver imparato ad osservare il mondo intorno a noi, aver esercitato il nostro emisfero destro e aver imparato a non aver più paura del foglio bianco, ecco che è il momento di presentare ufficialmente gli strumenti del mestiere.
Dato che gli strumenti sono tanti e ho voluto presentarli nel modo migliore, ho deciso di suddividere questo argomento in più articoli, che usciranno a breve distanza l’uno dall’altro. Iniziamo quindi con i due materiali più importanti: la carta e le matite.
Premessa: la qualità non è tutto
Prima di parlare dei materiali, ci tengo a fare una precisazione importante. La qualità degli strumenti che userete potrà fare sicuramente la differenza in alcuni casi. Tuttavia, è altrettanto vero che è l’abilità dell’artista a far uscire fuori il meglio dallo strumento che usa, e non il contrario. Se non avete dimestichezza con gli acquerelli, utilizzare la marca più costosa non compenserà le vostre mancanze tecniche. Allo stesso modo, ho visto artisti che con un banale pezzo di grafite hanno realizzato opere fenomenali. Dunque se state iniziando ora, non è necessario che compriate subito i prodotti di migliore qualità. Ciò che conta è avere un buon materiale di base ed esercitarsi in maniera costante. Io vi consiglierò alcune marche tra quelle che uso io, in quanto avendole testate personalmente ne posso garantire la qualità. Vi invito però, col tempo, ad esplorare anche nuovi mezzi e ad essere sempre aperti e curiosi verso ciò che il mercato può offrire. Ognuno troverà da sé gli strumenti con i quali lavora meglio, ma saranno le prove e l’esperienza a mostrarglielo. Detto questo, iniziamo!
1. La carta
La scelta della carta è molto importante, e se proprio devo essere sincera credo sia l’unico materiale in cui vale la pena spendere qualche soldino in più. Persino i migliori strumenti sono inutili se la carta non è quella giusta per loro, poco importa che siano di prima qualità! Ma come scegliere la carta “giusta” per noi e per quello che vogliamo realizzare? Vediamo alcuni tipi di carta e i loro utilizzi.
Carta uso mano (carta da fotocopie)
Questa carta, reperibile a bassissimo costo, è adatta per bozze e schizzi veloci, ma non per le tavole complete. Molto sottile, quasi trasparente e dalla superficie liscia, si presta bene per matite colorate, grafite e penne a inchiostro. Non va assolutamente bene per tutti i medium alcolici (Copic, Marker ecc.) e per tutti i medium bagnati (acquerelli, acrilici, inchiostri liquidi).
Carta da disegno (ruvida o liscia)
Solitamente venduta sotto forma di blocchi, album o fogli sfusi, è la carta più adatta per i disegni definitivi, ma va benissimo anche per degli studi più elaborati e dettagliati. È assolutamente perfetta per matite, grafite, carboncino e tutti i materiali gessosi e asciutti, come la seppia e la matita sanguigna. Ottima anche per penne a inchiostro e per medium bagnati ma pastosi, come tempere e gouache (con poca acqua o niente). Evitate tuttavia di bagnarla troppo, perché non si presta bene a troppe passate di pennello (la carta si gonfia e si rovina a poco a poco).
La carta ruvida è adatta per chi ama lavorare con matite e pastelli e vuole vedere l’effetto della grana della superficie. La carta liscia la consiglio per coloro che preferiscono illustrazioni più dettagliate e che magari prediligono l’inchiostro, che scorre meglio su una superfice liscia piuttosto che su una ruvida. Una buona carta da disegno ha una grammatura tra i 120 e i 150 gr al metro quadrato (trovate questa informazione sulla copertina o sulla confezione). Tuttavia ne esistono anche di grammature più basse o più alte, dipende molto da ciò che volete fare.
Per la carta ruvida io mi sono trovata molto bene con il blocco Fabriano Accademia Sketching, di cui esiste anche una variante per matite colorate e tempere. Anche i blocchi da disegno Canson sono molto interessanti da tenere in considerazione, in quanto hanno un gran numero di varianti. In generale comunque non importa la marca, ma che la carta sia di una grammatura abbastanza resistente e che abbia il formato e la grana (texture di superficie) con cui pensate di trovarvi meglio. Provate varie carte per capire cosa vi piace di più!
Carta per mixed media
Sono fogli particolari, in genere con una grammatura sui 200 – 250 gr al metro quadrato e spesso venduti in blocchi o sketchbook. Si chiamano così perché si prestano bene all’utilizzo di più media anche diversi tra loro. Ottimi quindi per media sia asciutti che bagnati, anche se vi ricordo che le carte adatte per dipingere bene sono altre e le vedremo poco sotto. Tenete in considerazione questo tipo di carta se volete sperimentare tecniche diverse, ma dove non è previsto un utilizzo d’acqua troppo elevato (quindi solo un paio di passate col pennello). Tra le marche più adatte, consiglio sicuramente Canson Mixed Media e Fabriano Mixed Media. Anche qui comunque è importante sperimentare e trovare la marca che più si adatta a voi.
Carta da acquerello
È la carta più indicata per la pittura, e anche se viene definita “da acquerello” è perfettamente utilizzabile per tutti i medium bagnati, comprese le gouache e la tempera. Anche qui abbiamo diverse grane, da quella molto ruvida a quella satinata (liscia come seta, ma estremamente delicata e da usare solo se si è esperti).
La qualità di questo tipo di carta dipende dalla sua composizione: le carte in cellulosa sono quelle più economiche, ma anche di qualità un po’ inferiore. Questo perché la cellulosa non riesce a prestarsi bene a molte passate d’acqua, tende a gonfiarsi e deformarsi più in fretta e può anche sfibrarsi sotto le setole del pennello. Tuttavia va benissimo per chi è alle prime armi e non vuole spendere troppo. In questo caso consiglio la Canson Montval, che tra le varie carte di cellulosa è quella che ho notato essere di migliore qualità e più resistente.
Le carte da acquerello migliori in assoluto sono quelle 100% cotone, o comunque fatte per la maggior parte di fibre naturali come cotone o bambù. Queste carte sono molto resistenti e sopportano bene molte passate d’acqua senza rovinarsi troppo, ma ovviamente sono molto più costose. Io mi sono trovata divinamente con i prodotti Pink Pig Sketchbook. Tuttavia, vanno benissimo anche carte come quelle Hahnemühle o Arches (purchè abbiate molti soldi da spenderci!). In ogni caso, sconsiglio l’acquisto di carte troppo costose se siete ancora in fase sperimentale. Oltre a essere di maggiore qualità, richiedono anche di essere utilizzate correttamente, e questo arriva soprattutto dall’esperienza che farete nel tempo.
Altre carte
Ci sono molte altre carte per il disegno, tra cui ad esempio quelle tonali o completamente nere, perfette per lavorarci sopra con le matite colorate i cui colori risaltano sullo sfondo. Un esempio sono i blocchi della linea Canson Graduate (disponibili con carta grigia , ocra o nera), oppure Fabriano Pastel, che tecnicamente è una carta per pastelli, ma essendo colorata e ruvida si può usare anche con le matite.
Ci sono poi le carte speciali per medium a base alcolica (consiglio la Canson Marker con la quale mi sono trovata benissimo), ovvero carta per i pennarelli colorati come Copic, Marker ecc. Questi medium necessitano assolutamente di carte a loro dedicate per poter funzionare bene, anche se ho sperimentato che vanno benissimo anche sulla carta da acquerello 100% cotone.
La carta Ingres invece è una carta ruvida specifica per l’utilizzo del carboncino e delle matite pastose. La potete trovare di tante marche, come ad esempio la Fabriano Pastel che ho indicato poco sopra, ma anche ClaireFontaine ha una nutrita serie di blocchi da disegno tonali adatti allo scopo.
Riassumendo, la scelta della carta dipende fondamentalmente dai medium che vogliamo usare e dal risultato che vogliamo ottenere. All’inizio, è meglio orientarsi su carte non troppo costose né particolari (la carta da fotocopie e un album di carta da disegno liscia andranno più che bene). Per il resto, non resta che provare e sperimentare!
2. Le matite
La matita è il vostro strumento di base, e sebbene possa andar bene in qualsiasi forma è meglio chiarirne alcune caratteristiche importanti.
Tipologie di matite da disegno
Le matite in commercio vengono contrassegnare da una combinazione di lettere e numeri che servono a indicare la durezza della mina, e quindi le sue peculiarità. La matita standard è quella HB. La H sta per “hard”, e indica le mine a grafite dura e tendenti al grigio, mentre la B sta per “black” e indica le mine più morbide e pastose, ma anche più nere. La HB è dunque una matita di base che ha in sé un equilibrio tra queste due caratteristiche, e infatti è la matita più usata anche a livello scolastico.
Tutte le matite della scala H (da 2H a 6H con intensità decrescente) sono mine dure, utilizzate soprattutto per il disegno tecnico e di precisione. Hanno un tratto grigio-argenteo e tendenzialmente molto delicato e pulito. Al contrario, tutte le matite della scala B (da 2B a 9B con intensità crescente) hanno un tratto scuro e pastoso, un po’ sporco perché la mina è più grassa e morbida. Sono perfette per disegni in chiaroscuro, perché essendo pastose possono essere sfumate con facilità, ma sono difficili da cancellare in quanto tendono a lasciare sbavature a causa della loro composizione. Le matite contrassegnate con la lettera F indicano delle mine particolari che possono essere temperate sino a diventare sottilissime (F sta infatti per “fine”). Queste sono ovviamente indicate per i disegni di maggior dettaglio e precisione.
Matite consigliate e come utilizzarle
In generale, consiglio sempre di provare le matite per capire con quali ci si trova meglio. Di base, un disegno con chiaroscuro può essere realizzato bene usando le matite B (per lo schizzo), 2B (per i toni intermedi) e 4B (per le ombre più scure). Sta poi a voi capire cosa preferite utilizzare.
Le migliori marche in merito sono sicuramente Staedtler e Faber-Castell, ma anche qui vi invito sempre a provare e sperimentare. Se volete, potete anche optare per i portamine, nei quali inserire le mine che desiderate (la cui classificazione è identica alle matite tradizionali). Esistono anche i bastoncini di grafite, ovvero le mine senza la copertura in legno, come avviene invece nelle matite. Sono più pesanti da tenere in mano, ma molto belle da usare nel disegno chiaroscuro. Provate e vedete con cosa vi trovate meglio!
Conclusione
La scelta dei materiali giusti è quindi molto importante, e all’inizio ci si può sentire un po’ confusi e al tempo stesso desiderosi di provare tutto. Il mio consiglio è sempre quello di partire con i materiali più semplici ed economici per imparare la tecnica. Solo successivamente iniziare a sperimentare materiali più elaborati e magari costosi per capire le potenzialità di ogni strumento. Al di là della qualità e della marca, ogni persona troverà le sue personali preferenze e il suo modo di lavorare. E trovo che sia una cosa fantastica.
Alla prossima, con un approfondimento su carboncino e inchiostri!