La creatività è un superpotere bellissimo. E la cosa più bella è che fa parte di ognuno di noi, anche di coloro che pensano di non essere per nulla creativi. Tutti gli esseri umani hanno la capacità innata di creare e manifestare ciò che sognano, a volte in breve tempo e a volte in tempi più lunghi. È la creatività che ha permesso all’essere umano di progredire nei secoli, di creare e inventare strumenti e modi di vivere che hanno cambiato per sempre la sua quotidianità e il suo modo di vedere il mondo. La creatività è anche parte del processo artistico, ed è grazie ad essa che pittori, scultori, scrittori, artigiani, poeti, registi, attori e quant’altro esprimono il loro sentire e ci fanno emozionare.
La creatività è un bellissimo superpotere. A volte però tante idee non sono facili da gestire. Alcune richiedono tempo per essere realizzate, e si rischia di perdere la rotta durante il percorso. Oggi vorrei condividere con voi alcuni metodi di organizzazione del lavoro e delle idee. Sono tutti metodi che ho sperimentato negli anni e che continuo ad usare oggi, cambiandoli a seconda del sentire del momento e del tipo di progetto. Sentitevi liberi di farli vostri, modificarli e adattarli alle vostre esigenze. Spero che questa lettura vi sia utile e che contribuisca ad aiutarvi a realizzare i vostri progetti.
ORGANIZZARE LE IDEE
I nostri pensieri e le nostre idee corrono ad una velocità incredibile. Spesso capita di pensare a qualcosa che subito ce la siamo già persa. A volte questo può essere frustrante, soprattutto se ci vengono in mente tante idee e ispirazioni per delle cose che vorremmo realizzare. Può anche capitare che sia un momento o un periodo in cui non ci è possibile dedicare del tempo a questi progetti. Allora come fare per tenerli fermi e non farli scappare? Vi elenco qualche spunto, a cui attingo spesso per aiutarmi a far ordine nel flusso delle idee.
PUNTO 1: IL TACCUINO DELLE IDEE
Non è certo la scoperta del secolo, ma penso sia doveroso farlo ugualmente presente: un quaderno, taccuino o blocco appunti su cui scrivere le proprie idee è assolutamente da tenere in considerazione. Sceglietene uno che vi piace, dentro il quale sapete di poter scrivere, scarabocchiare e appuntare tutti i vostri progetti. Se avete la cosiddetta “paura del foglio bianco”, scegliete invece un quaderno brutto. È molto più semplice scarabocchiare qualcosa che non ci piace piuttosto che aver paura di “sciupare” qualcosa di bello. Quando vi viene in mente un’idea per qualcosa che vorreste realizzare, andate subito a segnarla sul vostro taccuino. Potete farlo tramite immagini, annotazioni, ma anche con descrizioni più dettagliate e precise. Immaginate questo quaderno come il vostro laboratorio segreto, dove solo voi potete entrare e lì dar vita pian piano alle vostre idee. È uno spazio solo vostro, non abbiate timore di sfruttarlo al massimo.
PUNTO 2: SCRIVERE SENZA PAURA
A volte capita che venga in mente un’idea che ci piace moltissimo, ma che cerchiamo di escludere a priori perché, se ci fermiamo a rifletterci, ci sembra folle. Forse è troppo difficile, forse abbiamo paura del giudizio degli altri, forse non ci sentiamo abbastanza bravi. C’è pero da dire una cosa: scrivere non ha mai fatto male a nessuno. Perciò se vi viene in mente un’idea per un progetto, scrivetela senza pensarci troppo. Non state ancora dando vita al progetto finito, state piantando un seme, il seme del vostro pensiero. Avrete tempo per levigare e smussare quell’idea, per innaffiarla e farla crescere. Ma intanto mettetela per iscritto senza troppi preamboli, senza timore. Non permettete alla paura di bloccare le vostre potenzialità.
PUNTO 3: IL DIARIO DI BORDO
Anni fa mi fu regalata per Natale una bella agenda, sulla quale iniziai ad appuntare i miei obiettivi, le cose che volevo raggiungere e chi volevo diventare. Attenzione: non è il taccuino delle idee di cui parlavamo poco sopra, dove scrivere tutte le idee per i progetti che vogliamo realizzare. L’agenda di cui parlo adesso contiene altre cose: consigli che leggevo un po’ in giro, gli obiettivi che mi ero posta, delle annotazioni su dei corsi che stavo seguendo che fossero inerenti al mio lavoro. Ma anche strategie che mi venivano in mente per promuovere quello che facevo.
In pratica, se il taccuino delle idee è il nostro laboratorio segreto, l’agenda è il nostro diario di bordo. Per me è come una mappa, dove nel tempo ho segnato tutti i percorsi fatti, le cose imparate, ciò che poteva tornarmi utile, e soprattutto cosa volevo raggiungere. Nel tempo, questa cosa mi ha salvata parecchie volte. Quando mi sento confusa, scoraggiata o mi sembra di aver perso la rotta, vado a sfogliare le pagine di questi ultimi anni. Così ricordo da dove sono partita, come sono cambiata nel tempo e dove voglio arrivare. E va tutto bene.
PUNTO 4: CREDI IN CIÒ CHE FAI
Come dicevamo nel punto 2, non dobbiamo lasciare che la paura ci impedisca di portare avanti le nostre idee. In particolare, ciò che fa davvero la differenza è imparare a credere nelle nostre visioni. Quel che all’inizio può sembrarci sciocco, in realtà può avere il potenziale per diventare qualcosa di fantastico. Non pensate mai che un’idea sia stupida. Ricordate che avete il potenziale per creare quello che desiderate, tutto sta a quanto ci credete. Inoltre, quella che può sembrarvi un’idea sciocca magari potrebbe diventare in futuro uno spunto per un nuovo progetto, o tornarvi utile in un secondo momento. Quindi perché impedirgli di nascere?
ORGANIZZARE IL LAVORO
Purtroppo è un dato di fatto: senza un minimo di organizzazione nessun progetto può arrivare molto lontano. C’è chi si organizza nel dettaglio e chi invece vorrebbe fare tutto a seconda del sentire del momento, senza programmi né scalette. Siete ovviamente liberi di utilizzare il metodo che preferite, sta poi a voi vedere se effettivamente quel metodo vi sta aiutando a realizzare i vostri obiettivi o meno. Di seguito, vi elenco tre cose che faccio spesso a seconda del tipo di progetto. Non uso mai sempre lo stesso metodo, ma lo cambio in base a come sento che potrebbe funzionare meglio in quella circostanza. Mi auguro che possiate trovare spunto per organizzarvi al meglio.
METODO DEL CALENDARIO LAVORI
È il metodo più dettagliato. Consiste nel definire tutti i punti per i quali dobbiamo passare nel corso di un progetto, dall’inizio fino al suo completamento. Una volta che abbiamo la visione d’insieme, andiamo ad occuparci di un punto alla volta, passando allo step successivo solo quando avremo completato del tutto il precedente. Faccio un esempio, nel mio caso, con l’illustrazione. Per realizzare una tavola completa, so che devo seguire i seguenti passaggi:
- Fase di ricerca (in cui cerco tutte le immagini e i riferimenti utili per realizzare il disegno);
- Bozza (dove disegno velocemente la composizione per capire come potrebbe essere il risultato finale);
- Disegno di base (versione ripulita e corretta della bozza);
- Colorazione di base (dove inizio a colorare con toni piatti per definire i colori della tavola, le luci e le ombre);
- Colorazione nel dettaglio (dove inizio a dipingere le sfumature e i dettagli della tavola);
- Ritocchi e regolazioni finali (dove apporto le correzioni d’insieme e definisco cosa può essere ancora migliorato).
Sebbene possa far storcere il naso a chi non ama molto le liste e l’organizzazione, questo metodo è estremamente utile nel caso di progetti complessi, dove la realizzazione del lavoro passa per molte fasi ed è facile perdersi lungo in percorso. Avere davanti l’insieme dei passi da fare per raggiungere l’obiettivo ci aiuta a capire di cosa abbiamo bisogno, cosa dobbiamo fare ed eventualmente riuscire anche a stimare dei tempi di lavoro. È un metodo che può essere applicato a qualsiasi cosa e in qualsiasi campo.
METODO DEL CALENDARIO DELLE IDEE
È un metodo utile per quei progetti di cui non conosciamo ancora tutti i dettagli, ma abbiamo già in mente un po’ di informazioni. Consiste nel fare un elenco di tutto ciò che vogliamo realizzare, con note a margine che approfondiscono un po’ il concetto.
Può servire nel caso in cui stiamo segnando dei progetti che sappiamo di non poter costruire ora, ma che riprenderemo più avanti. In questo modo abbiamo una traccia di ciò che volevamo intraprendere, ancora da definire nel dettaglio ma spiegata abbastanza chiaramente per non perderla nel corso del tempo. Farò un esempio con la scrittura. Mettiamo caso che io sia un autore che sa già di voler scrivere un certo tipo di romanzi, ma non ha ancora ben in mente tutti i dettagli di ogni storia. Ogni libro richiederà tempo di lavoro, perciò userò questo metodo per segnare tutto ciò che mi è utile per ricordare, in futuro, su cosa voglio lavorare:
- Romanzo storico: vorrei che fosse ambientato nell’Antica Roma, ma non so ancora bene in quale anno. Sicuramente il mio protagonista sarà un centurione, ma accadrà qualcosa che lo vedrà escluso ed esiliato. La storia sarà centrata sulla sua trasformazione nel tempo, su ciò che farà per riconquistare la sua posizione e il suo onore, ma anche sugli individui che incontrerà e che avranno un ruolo fondamentale nel suo percorso. Vorrei inserire dei personaggi storici di spicco, ma per farlo sarà necessario che mi metta a studiare al riguardo e che mi informi sul periodo di cui voglio scrivere.
- Romanzo storico fantasy: vorrei scrivere anche un romanzo storico basato su fatti reali, ma modificandone alcuni esiti inserendo elementi fantasy. Probabilmente sarà ambientato durante la Rivoluzione Francese, ma i protagonisti avranno delle capacità magiche che potranno cambiare le sorti della storia. Vorrei che ci fossero almeno tre protagonisti, così da raccontare le vicende da punti di vista differenti e avere anche maggior spazio per analizzare tutte le caratteristiche dei loro poteri sovrannaturali.
In questo modo abbiamo una visione d’insieme dei nostri progetti che è abbastanza dettagliata, ma non così tanto da poter definire ogni aspetto di quello che sarà il lavoro concluso. Fatto questo, potremmo in qualche modo farci un idea di quale progetto realizzare per primo, e di capire i tempi necessari per raggiungere lo scopo. Anche qui si tratta di un metodo che ovviamente potete adattare a qualsiasi cosa e utilizzare come volete. Sta a voi determinare quale soluzione è la più adatta in base a ciò che avete in mente.
METODO DEI PROGETTI FUTURI
Questo è il metodo meno dettagliato di tutti, ma è utile per definire i progetti a medio e lungo termine. Si tratta di tracciare un percorso che sappiamo di voler fare, ma di cui non conosciamo ancora i dettagli e li definiremo in corso d’opera. In particolare, è utile per quei progetti che andranno fatti nel corso del tempo perché prevedono tempi di lavoro lunghi, oppure perché sono ancora così in là da non permetterci di vederne i dettagli esatti. Farò un altro esempio sempre con l’illustrazione. Ipotizziamo che io voglia provare a propormi ad una determinata casa editrice per iniziare a collaborare con loro. In particolare, vorrei realizzare delle illustrazioni per i romanzi per ragazzi dai 10 ai 12 anni. Dopo essermi documentata, so per certo che il mio portfolio dovrà contenere almeno una serie di questo genere di lavori:
- Esempi di copertine di libri illustrati;
- Illustrazioni a pagina intera;
- Illustrazioni a mezza pagina;
- Spot (sarebbero le piccole illustrazioni che decorano o riempiono alcuni spazi dentro i libri e i romanzi per ragazzi).
In questo modo so cosa dovrò realizzare, ma non ho ancora definito nessun tipo di dettaglio. Conosco la tipologia di lavoro, ma non so ancora cosa rappresenterà ogni tavola. È un metodo utile per iniziare a tracciare la rotta che vogliamo seguire. Ed è un metodo utilizzabile in qualsiasi contesto e situazione.
CONCLUSIONE
Qualsiasi sia il progetto che state portando avanti, o qualunque cosa vogliate realizzare, non fermatevi. Fidatevi di ciò che sentite, lasciate che la vostra creatività si esprima liberamente. Sperimentate e trovate il metodo che funziona meglio per voi, ideatene di nuovi che si adattino alle vostre esigenze. Credete nelle vostre visioni e portatele avanti. Sono sicura che ci regalerete delle cose meravigliose.
Per approfondire il concetto di idee creative vi consiglio la lettura del libro di Austin Kleon “Ruba come un artista”, di cui vi ho parlato tempo fa in questo articolo.
Alla prossima!