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Le mie avventure con Capitan Gilda

Capitan Gilda è arrivata da me in maniera molto improvvisa. Con il suo galeone del Teschio Rosa, è approdata dalle mie parti agli inizi dell’estate scorsa, e ha portato molti cambiamenti nella mia vita. Perché si sa, gli incontri non avvengono mai per caso e non ci lasciano mai uguali a come eravamo prima.

Con i suoi modi poco ortodossi, perfettamente adatti al suo carattere ma soprattutto al suo ruolo di capitano pirata, mi ha fatto una strana ma interessante proposta: disegnami.

Gilda mi stava facendo un grande regalo in quel momento, ma non lo sapeva. Stava ponendo il primo tassello per realizzare il mio sogno più grande.

Sognare in grande

Lei di sogni ne sa qualcosa. Anzi direi proprio che è un’esperta. Con la sua fervida immaginazione, le sue matite e la musica della sua chitarra, Gilda ha immaginato grandi avventure a bordo del suo galeone pirata, viaggiando per i sette mari nelle vesti della grande, magnifica, fortissima e temibile Capitan Gilda.

Lo so, forse non dovrei dirvi tutto questo. Non so se lei la prenderebbe bene. Gilda ci tiene molto al fatto che le sue fantasie vengano prese sul serio e col dovuto rispetto, e magari c’è chi potrebbe non capirla.

Ma cercate di immaginarvi la situazione. Non è facile essere una ragazzina di dodici anni che ogni estate, puntualmente e senza speranza alcuna, è costretta a sgobbare come una sguattera sul peschereccio del tanto odiato nonno. Non è facile vivere una vita dove non hai amici, non hai la mamma e nessuno ti apprezza mai davvero per ciò che sei, anche se sei unico.

Ma Ermenegilda (che è il suo vero nome, ma per carità chiamatela Gilda!) possiede uno strumento molto potente: la sua immaginazione. Gilda ama l’arte e usa carta e matite per dar forma alle sue avventure da temibile pirata. Gilda ama la musica e suona la sua chitarra Dragonia per creare un sottofondo musicale alle straordinarie e mirabolanti avventure che riesce ad immaginare.

Capitan Gilda | La canzone del Frog
Illustrazione dal romanzo sinfonico “Capitan Gilda”, di Giacomo Sances.
© Vesepia Produzioni 2019
Immedesimarsi nel personaggio

Io Gilda la capisco molto bene. Anche io sin da bambina usavo l’arte e l’immaginazione per creare mondi e avventure migliori di quelli che vivevo nella quotidianità.  Per questo, quando Giacomo Sances (autore di questo bellissimo romanzo e oggi mio caro amico) mi disse “quando fai le illustrazioni per questa storia, immagina di essere Gilda. Anzi, tu sei Gilda!” non mi venne affatto complicato seguire le sue direttive.

Così io divenni Gilda, e Gilda rispecchiò un po’ me. Ed iniziò una grande e bellissima avventura.

Gilda ed Emmanuel

Nel corso della storia, Gilda si trova ad affrontare dei grandi cambiamenti che sconvolgono la sua vita. Primo fra tutti l’incontro con Emmanuel, un bambino di colore che viene salvato dalle acque da Pasquale, ragazzino che lavora insieme a Gilda sul peschereccio del nonno. Gilda e Pasquale accudiscono il piccolo Emmanuel, scosso e sconvolto dagli avvenimenti che gli sono recentemente accaduti.

Per timore della reazione che potrebbero avere “i grandi”, palesemente molto ostili nei confronti delle popolazioni africane, decidono di mantenere il segreto e nascondere Emmanuel all’insaputa di tutti, fino a quando non attraccheranno al primo porto che permetterà loro di lasciarlo libero e al sicuro.

Sebbene all’inizio molto diffidente, Gilda scoprirà che in fondo lei ed Emmanuel non sono così diversi come pensano “i grandi”, anzi si accorgerà che sono molto più simili di quanto immaginasse.

Capitan Gilda | Suona insieme a me
Illustrazione dal romanzo sinfonico “Capitan Gilda”, di Giacomo Sances.
© Vesepia Produzioni 2019
Guardare il mondo con gli occhi di un bambino

Gilda affronta molte cose nell’arco del romanzo, tra le quali il fatto che deve iniziare a crescere. Ad un certo punto pensa addirittura di dover abbandonare i suoi sogni e la sua immaginazione per vivere totalmente nella realtà, per smettere di essere una bambina.

Ma davvero l’immaginazione e i sogni sono solo per i bambini?

Quando è stata l’ultima volta che avete guardato il mondo con gli occhi di un bambino, senza pregiudizi, senza pensare troppo al passato o al futuro, senza curarsi di ciò che la gente può dire o può pensare?

Sognare ad occhi aperti ogni tanto è una benedizione, perché ci permette di sopravvivere a momenti duri che altrimenti non potremmo gestire se ci immergessimo totalmente in ciò che stiamo vivendo.

A guardare il mondo con gli occhi di un bambino, ci si accorge che in fondo non hanno importanza il colore della pelle, le differenze culturali, la provenienza, la classe sociale. A guardare il mondo con gli occhi di un bambino, ci accorgiamo che siamo tutti esseri umani.

Per spiegarmi meglio, uso una citazione del mio amico Giacomo Sances, che saprà essere molto più esaustivo:

I “piccoli” sanno sempre da che parte stare, prima che una persona “grande” faccia credere loro di aver torto. I piccoli hanno molti meno pensieri rispetto a noi grandi perché nel momento dell’azione non guardano al passato o al futuro: non si chiedono quali problemi causerà domani un gesto che compiono oggi, né si fanno domande sul passato di chi si trovano di fronte prima di dirgli “Ciao, come ti chiami?” e di diventarne amici il giorno stesso, a prescindere da tutto. I piccoli sono gli unici esseri davvero liberi proprio perché sanno vivere nel presente. E se vedono qualcuno in pericolo agiscono spontaneamente, senza farsi troppi problemi o domande. Agiscono immediatamente e “ora”.

Capitan Gilda | Cover
La copertina del libro “Capitan Gilda”.
I romanzi sinfonici

Capitan Gilda per me è un romanzo speciale, perché è stato il mio primo romanzo illustrato e perché mi ha fatto conoscere delle persone eccezionali. È un romanzo speciale perché mi ha fatto capire che potevo fare molto più di quello che credevo possibile, che ero in grado di disegnare cose che mai avevo disegnato prima. Capitan Gilda è un romanzo speciale per tante cose, ma tra queste non manca di certo il fatto che è pubblicato da Vesepia, una casa editrice unica nel suo genere.

Vesepia infatti pubblica libri e romanzi sinfonici, ovvero supporti cartacei ai quali viene affiancato l’utilizzo della tecnologia digitale.

Come potete leggere sul sito ufficiale di Vesepia:

Il Romanzo Sinfonico è un libro cartaceo impreziosito da contenuti multimediali originali che rendono la lettura interattiva. Coniuga il tradizionale modo di approcciarsi alla lettura con l’interattività fornita da smartphone, tablet e similari. L’idea è molto semplice: il lettore stringerà tra le mani un libro cartaceo che, nei frangenti di maggior pathos della storia, presenterà dei QR Codes stampati sulle pagine. La scansione degli stessi con l’applicazione Vesepia permetterà al lettore di vivere un’esperienza plurisensoriale grazie all’attivazione di vari contenuti multimediali (colonne sonore, brani cantati, poesie interpretate, video animati e altri contenuti digitali).

Se non avete ancora provato un romanzo sinfonico, vi consiglio di rimediare. Sarà un’esperienza unica.

Tutti a bordo del Teschio Rosa!

Se la sete di avventura vi sta chiamando, se avete il privilegio di vedere il mondo con gli occhi di un bambino (a discapito dell’età anagrafica), o se invece desiderate imparare a farlo, potete incontrare Gilda a questo link, dove potrete acquistare il romanzo direttamente dal sito della casa editrice.

Se i romanzi sinfonici iniziano a piacervi, vi consiglio di sfogliare anche il resto del catalogo per scoprire gli altri titoli disponibili. Tante avventure vi aspettano.

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