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La forza creativa dei multipotenziali

“Cosa vuoi fare da grande?”

Da bambini sarà capitato a tutti di sentirci fare questa famosa e fatidica domanda. La cosa bella di essere bambini è che puoi rispondere in qualsiasi modo tu voglia. Questo perché anche se dovessi dire qualcosa di potenzialmente irrazionale o fuori dagli standard, mal che vada ti prenderanno poco sul serio. Probabilmente penseranno “in fondo è ancora un bambino, cambierà idea crescendo”.

LA MIA ESPERIENZA

Io ho cambiato idea molte volte nel corso del tempo. Alle elementari volevo fare l’astronauta, alle scuole medie avevo la fissa per l’archeologia. Quando ero alle superiori ho studiato architettura e arredamento, all’università mi sono laureata in Graphic Design. Oggi voglio fare l’illustratrice.

Negli anni, mentre facevo tutte queste cose, ho sviluppato (e poi messo da parte) la passione per i cosplay, imparando a cucire da sola e ad acconciare le parrucche. Ho divorato libri sui più disparati argomenti (mi è sempre piaciuto imparare cose nuove), ho provato a lavorare il legno, il metallo, l’argilla, la carta. Ho tentato (e fallito) il giardinaggio, scoprendo che il mio amore per le piante e la natura non è ricambiato. Ultimamente sto imparando a lavorare le paste polimeriche.

Quando stavo preparando la tesi di laurea, scelsi di realizzare un cortometraggio animato da utilizzare come potenziale spot televisivo, dato che il soggetto della mia tesi era proprio l’utilizzo delle tecniche di animazione nel contesto pubblicitario. Un mio collega di corso, sapendo della mia intenzione, mi chiese perplesso e sbalordito: “Ma se ti piace l’Animazione allora perché hai scelto di studiare Graphic Design?”.

Ma chi lo ha detto che solo perché si sceglie un indirizzo non vi si possa inserire all’interno anche altri settori che ci interessano e ci piacciono? Solo perché scelgo di studiare progettazione grafica devo precludermi di interessarmi anche all’animazione, al disegno, alla modellazione o alla scrittura?
Cosa succede se non vogliamo scegliere una sola strada?

Ce lo spiega Emilie Wapnick nel suo fantastico libro “Diventa chi sei. Una pratica guida per persone creative che hanno molteplici passioni e interessi”.

 

emilie wapnick libro book
Copertina del libro “Diventa chi sei” di Emilie Wapnick.

 

NON BISOGNA SCEGLIERE PER FORZA UNA COSA SOLA

Nella nostra società e nella nostra cultura siamo abituati a sentirci dire di “specializzarci”, il che non è affatto sbagliato, anzi! Immaginate se doveste farvi curare sempre e solo da un medico generico, se aveste un problema specifico non saprebbe come aiutarvi! Il molti casi, la specializzazione è fondamentale. Ma non significa che dobbiamo precluderci tutto il resto. Spesso, il mito dell’”unica vera vocazione” manda in tilt la maggior parte delle persone, che magari avrebbero più di un opzione e non sanno cosa è giusto scegliere e cosa scartare.

Se alla domanda “Cosa vuoi fare da grande” vi viene di dare più di una risposta, non vi preoccupate. Non è sbagliato. È probabile che facciate parte della grande famiglia dei multipotenziali.

CHI SONO I MULTIPOTENZIALI

So che detto in questo modo sembra strano e a primo impatto ci fa pensare ad una cerchia ristretta di gente stramba, ma non è affatto così. Detto in termini semplici, i multipotenziali sono tutti quegli individui che si interessano verso molteplici ambiti, anche molto diversi tra loro, avviando nel corso della vita una o più attività lavorative inerenti ai loro interessi. La loro curiosità li spinge ad esplorare nuovi territori, apprendere nuove nozioni e a volte a farli diventare fonte di guadagno. Le loro innumerevoli capacità, spesso catalogate negativamente perché considerate troppo “generiche”, gli permettono di essere versatili e poter attingere al loro bagaglio culturale per poter lavorare al meglio delle loro possibilità in numerosi campi.

Secondo Emilie, i “superpoteri dei multipotenziali” possono essere riassunti così:

sintesi di idee;
apprendimento veloce;
adattabilità;
visione d’insieme;
collegare e tradurre.

Non sto parlando di geni (anche se alcuni di loro lo sono, come ad esempio Einstein), né di gruppetti di nicchia. Sono persone comuni, con la grande passione per l’apprendimento e una forte curiosità per il mondo che li circonda, e sono molti più di quanto si pensi. Forse anche tu che stai leggendo ne fai parte.

IL MITO DELL’UNICA VERA VOCAZIONE

Nel video che allego qui sotto, Emilie interviene in una conferenza di TED per raccontare la sua personale esperienza in merito e per parlare del discorso legato alla multipotenzialità. Pone degli esempi importanti di persone che hanno saputo sfruttare al massimo la loro potenzialità, incoraggiandoci a fare altrettanto.
Vi invito ad attivare i sottotitoli in italiano nel caso in cui aveste difficoltà con l’inglese, e a godervi il video.

 

I MULTIPOTENZIALI E LE LORO CARATTERISTICHE

Nel suo libro, Emilie Wapnick ci parla dei multipotenziali in tutte le loro sfaccettature, suddividendoli in due tipologie:

simultanei (coloro che portano avanti contemporaneamente più interessi e progetti);
sequenziali (coloro che passano, nell’arco della vita, da un progetto all’altro solo dopo aver concluso il precedente).

Tramite una serie di esercizi nel corso dei vari capitoli, Emilie illustra in maniera chiara, semplice, divertente e brillante come indagare su noi stessi e sulle nostre potenzialità, su come capire quali settori ci interessano e come farli diventare il nostro lavoro.

Seguendo il giusto equilibrio di Denaro (la cui cifra varia a seconda delle esigenze di ogni individuo), Senso (il perché amiamo fare una cosa piuttosto che un’altra) e Varietà (la giusta alternanza di progetti nell’arco di un determinato periodo di tempo), ognuno di noi può sfruttare al massimo la propria multipotenzialità e riuscire anche a farla diventare una fonte di guadagno e sostentamento.

Sebbene il libro si presenti come una guida, la stessa Emilie conferma che non esistono regole fisse o categorie perfettamente etichettabili, in quanto ogni multipotenziale è fatto a suo modo e nell’arco del tempo può modificare i propri interessi, i propri metodi di lavoro e le proprie aspettative.

Suggerendo diversi modelli di lavoro che possono aiutarci a mettere a frutto i nostri progetti, e tramite preziosi consigli su come affrontare le paure, avere fiducia in sé, parlare agli altri di quello che facciamo e su come gestire il tempo ed essere produttivi, il libro si presenta interessante e utile sotto ogni aspetto.

CONDIVIDERE LE IDEE

Tempo fa ho scelto di aprire un blog perché credo fortemente nel potere della condivisione di idee, e di come questo può influenzare e arricchire la vita di chi ha la capacità di ascoltare. Dell’importanza di condividere il proprio lavoro con gli altri ne avevo già parlato in questo articolo su “Ruba come un Artista” di Austin Kleon.

Ho scoperto il libro di Emilie Wapnick quasi per caso girando su internet, e l’ho trovato meraviglioso. Mi ha aperto un mondo e ho cambiato anche molte delle mie abitudini, diventando più consapevole di me stessa, delle mie capacità e dei miei progetti futuri.

Per questo ho deciso di parlarne qui. Che questo articolo venga letto da cinque, venti o cento persone penso che valga comunque la pena condividere qualcosa che per noi è stato importante e che riteniamo utile. Non sappiamo mai quanto un nostro gesto possa migliorare le vite degli altri, ma nel dubbio tra condividere qualcosa e tenerla per sé, penso che sia sempre meglio condividere.

A volte ci sentiamo sbagliati, diversi, fuori dai canoni a cui la società cerca in tutti i modi di abituarci. Ma avere delle peculiarità uniche, essere interessati a tante cose, voler esplorare tanti settori non sono punti deboli che ci fanno apparire confusi o incerti. Sono qualità uniche, e come tali vanno apprezzate e valorizzate.

DIAMO RISALTO A CIÒ CHE CI RENDE UNICI

Pensate a tutti i multipotenziali famosi, come James Franco, David Bowie, Benjamin Franklin, Steve Jobs, Beatrix Potter, Patti Smith e tantissimi altri. Nella loro vita non hanno seguito una sola vocazione, ma hanno intrapreso tante strade diverse, a volte complementari tra loro, altre volte totalmente opposte. Alcuni di loro le hanno intraprese in contemporanea, altri sono passati da un settore all’altro nel corso del tempo. Ciò che conta è seguire sempre le proprie aspirazioni, e non significa che ognuna di esse debba diventare per forza il vostro lavoro! Significa che non dovete mai precludervi niente.

Come dice Emilie Wapnick, “diamo risalto a ciò che ci rende unici”.

 

Potete acquistare il libro su Amazon seguendo questo link, sia in versione cartacea che in formato ebook. Per gli abbonati al servizio Kindle Unlimited la lettura dell’ebook è gratuita.

Alla prossima!

2 commenti su “La forza creativa dei multipotenziali”

  1. Dal momento in cui ho iniziato a leggere, ho pensato “caspita, allora non sono sbagliato!”. Appunto, dopo hai affrontato anche questo argomento!
    Anche nel mio ambito, chimica, c’è chi specializza in una cosa e come lavoro fa tutt’altro.
    Però per tutta la vita mi sono sentito sbagliato.
    Ero così curioso e volevo fare così tante cose! Tant’è che ora studio all’università contemporaneamente chimica e giapponese, se lo dicp ai miei compagni di corso (di entrambi i corsi) mi credono matto.
    Però come, hai detto tu, essere unici è il più grande pregio che ci riserviamo come persone e ne sono felice!

    1. Credo che un po’ tutti ci sentiamo sbagliati in queste circostanze, quando in realtà abbiamo solo una grande predisposizione ad imparare tante cose e ad appassionarci ad esse! Una volta che abbiamo scoperto questo nostro lato e ci siamo accorti che non c’è nulla di sbagliato in noi, non ci resta che fare del nostro meglio.
      Sono felice che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile!

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