Il Natale è il periodo dell’anno che preferisco, nonostante non ami per niente l’inverno. Mi piace l’atmosfera, le luci, la musica, l’aria che si respira. Mi piace perché è quel momento in cui la pigrizia dell’anno trascorso si dissolve e, improvvisamente, viene voglia di addobbare, di ordinare, di impacchettare tutto in maniera più o meno creativa e di cucinare cibi tipici, magari mettendoci un tocco di artisticità.
È quel momento in cui mi viene voglia di concludere gli affari in sospeso, per affacciarmi all’anno nuovo senza portarmi dietro troppe cose dell’anno vecchio. Questo non vuol dire che voglio dimenticare ciò che ho passato nell’anno precedente. Significa che voglio iniziare l’anno nuovo sicura di potermi dedicare a nuove iniziative e nuove esperienze.
In questa situazione entra in ballo lei: la lista dei buoni propositi dell’anno nuovo.
È una lista che più o meno (chi solo mentalmente e chi praticamente) facciamo un po’ tutti, prefissandoci di raggiungere determinati obiettivi nell’arco dell’anno successivo.
Nel mio caso, la lista dei buoni propositi è composta al 99% da ciò che riguarda l’ambito artistico e da quello che voglio che sia il mio lavoro.
2018 vs 2019
L’anno scorso ho stilato una lista dei buoni propositi che era davvero poco realistica. Si vede che in quel momento ero molto entusiasta e soprattutto che ero ancora molto inesperta su tante cose. Me ne sono accorta dopo circa un mese, così ne ho stilato una seconda più concreta e meno assurda.
Alla fine di quest’anno sono andata a riprenderla per spuntare quello che avevo fatto e lasciare in bianco ciò che non ero riuscita a fare. Circa l’80% della lista era stata attuata con successo, alcune cose in maniera diversa da come me le aspettavo ma comunque con risultati positivi. Le voci che invece non erano state realizzate mi hanno fatta sorridere. Alcune perché mi sono resa conto che effettivamente mi dovevo impegnare di più, altre perché ho capito che non erano davvero l’obiettivo che volevo raggiungere.
Al momento di stilare la lista dei buoni propositi del 2019 sono rimasta sorpresa di una cosa. A differenza dell’anno scorso, per l’anno prossimo i miei buoni propositi si riducono a poche righe.
Mancanza di entusiasmo? Incertezza sul da farsi? Per niente.
Selezionare ciò che conta
Il fatto di aver scritto poche ma importanti voci mi ha fatto capire che adesso sono molto più selettiva su ciò che conta. Su ciò che voglio realizzare e su ciò che voglio raggiungere. Mi ha fatto capire che in un anno ho imparato cose nuove, ho capito cosa mettere da parte e su cosa concentrarmi davvero. La cosa più bella è che tutte le voci che ho scritto per l’anno prossimo sono perfettamente realizzabili, e non dei sogni impossibili.
Quando si inizia un percorso spesso ci si lascia affascinare da tutto ciò che lo comprende, come quando si entra in un negozio di belle arti e inizialmente pensiamo di volere tutto ciò che è in vendita. Poi facciamo un giro degli scaffali, guardiamo le vetrine, ci facciamo qualche domanda, e alla fine diventiamo selettivi. Ci accorgiamo che quello che ci piace non è per forza quello che vogliamo fare. Che magari gli origami sono stupendi, ma che noi preferiamo solo ammirarli mentre ci dedichiamo all’acquerello. A poco a poco impariamo, tramite prove, errori ed esperienze, che quello che ci interessa davvero e su cui vogliamo impiegare le nostre energie è diventato chiaro e ben visibile davanti ai nostri occhi.
Una lista dei buoni propositi… più artistica
Se qualcuno di voi ha voglia di rendere più “artistica” la propria lista, vi lascio qualche idea. Magari potrebbe esservi utile. Molte sono ideali per i principianti, altre sono più indirizzate a chi ha già esperienza sul campo. Tuttavia tutte potrebbero offrirvi uno spunto per i vostri progetti futuri, o almeno è ciò che spero!
DISEGNARE DI PIÚ
Diciamoci la verità: chi ama disegnare spesso non realizza tutti i progetti che gli vengono in mente. Magari per mancanza di tempo, per insicurezza o per pigrizia. A me succede per tutti e tre i motivi! Prefissarsi di disegnare anche solo dieci minuti al giorno è un buon inizio per rimanere in allenamento, fare pratica e pian piano aumentare i tempi fino a poter realizzare dei disegni completi, o anche solo per esercitarsi maggiormente.
In questo caso lo sketchbook è il miglior alleato! Che sia per il disegno a secco o umido, che sia per i mixed media o fatto a mano, ognuno può rifugiarvisi e disegnare tutto ciò che vuole senza essere giudicato. Perché si sa, nessun artista mostra il 100% dei suoi “dietro le quinte”, ed è giusto così!
Per chi volesse affrontare il nuovo anno con un nuovo sketchbook (e quindi avere una scusa in più per disegnare maggiormente), vi lascio una piccola lista di link su sketchbooks di varie tipologie, per tutti i gusti!
Sketchbooks consigliati
- Moleskine ART Collection – Sketchbook con carta da disegno da 165g/m², formato Large. Ideale per disegni a secco (matite, carboncino, sanguigna) e abbastanza resistente per gli inchiostri. Non adatto a tecniche a umido;
- Canson XL Mixed Media – Sketchbook rilegato a spirale con fogli staccabili, carta per diversi media (sia secchi che umidi) da 160g/m². Ideale per sperimentare diverse tecniche e per unire insieme più media. Tenete però conto che la carta è 100% cellulosa, quindi non adatta a troppe sovrapposizioni di colore umido (come gli acquerelli) perché altrimenti tende a curvarsi e a rovinarsi un po’ se non trattata con attenzione. Ottima per studi, esperimenti e prove;
- Pink Pig Sketchbooks – Sketchbook e fogli sfusi di carta da acquerello semplicemente meravigliosa, ideale non solo per le tecniche umide ma anche per il disegno. Amo tantissimo questa marca, è in assoluto il mio produttore di carta da disegno preferito. Se volete, trovate i loro prodotti anche su Amazon.
IMPARARE UNA NUOVA TECNICA
Che sia perché vi siete appena approcciati al mondo dell’arte o pur essendo esperti vi piacerebbe imparare qualcosa di nuovo, prefissarsi di imparare una nuova tecnica è stimolante, entusiasmante e divertente. Ogni tecnica ha le sue caratteristiche, e i materiali necessari hanno diversi tipi di costi. La cosa più saggia da fare all’inizio è acquistare dei materiali di buona qualità ma non troppo costosi, per poi indirizzarsi a prodotti più professionali nel momento in cui vedete dei notevoli miglioramenti e sapete che potete fare un passo avanti. Nel caso dell’acquerello, ad esempio, tutte le marche più note producono due tipologie di prodotti: una linea indirizzata agli studenti (quindi più economica ma comunque con buone prestazioni) e una indirizzata ai professionisti (molto più costosa ma con una resa di qualità).
Vi consiglio, dopo aver scelto la tecnica che volete apprendere, di fare prima una ricerca su internet per capire quali tipi di prodotti vi servono, per poi recarvi in un negozio specializzato in belle arti per avere maggiori consigli. Solitamente i commessi sono ben informati sulle varie tipologie, economiche o meno, dei prodotti che vi sono necessari e sapranno sicuramente indirizzarvi al meglio per i vostri primi acquisti.
VISITARE LE MOSTRE D’ARTE
Avete letto quell’articolo su internet, qualche mese fa, dove dicevano che in Canada i medici erano convenzionati a prescrivere come “medicina” ai propri pazienti la visita alle mostre d’arte? Non è niente di così strano, da tempo la scienza ha confermato gli effetti benefici dell’arte e delle attività creative sul cervello. Unendo l’utile al dilettevole, visitare più spesso mostre d’arte (ovviamente a seconda dei vostri gusti ed interessi), non solo fa bene alla salute, ma è un’enorme fonte di ispirazione per ogni artista. Ammirare dal vivo le opere dei maestri del passato è come entrare in diretto contatto con loro, con il loro modo di vedere il mondo e di trasformarlo in arte. Si può imparare moltissimo visitando una mostra, si possono scoprire nuove tecniche, nuovi modi di comunicare un’idea, ci si può immergere direttamente nel modo che ha un’altra persona di vedere il mondo. E vedendo il mondo da un altro punto di vista si possono scoprire nuove possibilità, nuovi orizzonti e nuovi obiettivi.
LEGGERE ALBI ILLUSTRATI, ARTBOOK E AFFINI
Io sono un po’ di parte, perché la lettura e i libri sono un’altra delle mie grandi passioni, ma obiettivamente aumentare la propria cultura visiva è fondamentale per ogni artista. È come avere una grande biblioteca fatta di immagini all’interno della propria mente, e potervi attingere in ogni momento all’occorrenza. Tutto può aiutarci ad aumentare la nostra cultura visiva: possiamo osservare la natura e ciò che ci circonda, possiamo visitare le mostre d’arte, e non per ultimo possiamo leggere tanti libri. Ma non libri qualsiasi, ma soprattutto libri fatti di immagini: albi illustrati, artbook, romanzi illustrati, libri d’arte e via dicendo. Scegliete quelli più vicini allo stile che vorreste raggiungere e divorateli con gli occhi, ricopiate i disegni per far pratica ed esercitatevi tantissimo. E quando avrete finito scegliete quelli con li stili più diversi e lontani dal vostro, divorateli con gli occhi e imparate a vedere le cose in un modo diverso da quello al quale siete abituati. Sviluppate un vostro senso del bello e vedrete che ogni cosa che produrrete ne trarrà enormi benefici.
E per concludere…
Non dimenticate mai che porsi piccoli obiettivi aiuta a raggiungere gli obiettivi più grandi e importanti. Non abbiate fretta, ogni passo è parte del percorso e ciò che facciamo per raggiungere la meta è molto più importante del raggiungimento dell’obiettivo stesso. Decidere di fare un passo avanti verso il raggiungimento di uno scopo è mettersi in gioco, è provarci nonostante tutto, è crederci. Ed è già una grande vittoria.
Che sia un 2019 carico di soddisfazioni, di emozioni e di nuove idee creative!